Nomenclatura Castellana
La «Nomenclatura castellana» che viene qui di seguito presentata è stata pubblicata su “Cronache castellane” n° 120 del marzo 1995 (Organo dell’Istituto Italiano dei Castelli), ripresa dalla nomenclatura pubblicata dalla Sezione Toscana dello stesso Istituto a cura di Domenico Taddei, già ripresa dall’esperienza di Caciagli (1979), e dell’ Hogg (1982), e integrata nella pubblicazione Castella n° 43 del 1993, curata da Flavio Conti per la Sezione Lombardia. Per una più completa integrazione si tenga conto del “Glossaire” di Leonardo Villena (1975), del glossario di Carlo Palloni (1991), e del “Glossario minimo” di Antonio Cassi Ramelli in: “Dalle caverne ai rifugi blindati” (1964), ampliata e corretta in alcune voci da Massimiliano Righini nel 2016.
Abbattuta
Ostacolo costituito da alberi rovesciati per intralciare la marcia del nemico. Se ne formavano varie file, in maniera da impedire che l'eventuale incendio della prima potesse distruggere l'intero impianto. In alcuni casi, per maggiore efficacia, i tronchi degli alberi si legavano a fasci.
Particolare dispositivo a carattere provvisorio per la sosta dei reparti. Anche per questo si adottano tuttavia specifici accorgimenti di sicurezza e di difesa. V. aggere.
Accantonamento
Dispositivo, a carattere semipermanente, per riparare reparti in sosta. V. acquartieramento.
Acquartieramento
Dispositivo a carattere permanente per l'alloggiamento delle truppe.
Affusto
L'insieme di un telaio appositamente congegnato per sostenere artiglierie. A seconda del loro impiego, sono mobili o fissi; si distinguono in: a. d'assedio, (mobili), a. di difesa, a. da piazza, a. da costa, a. da campagna, a. da montagna.
'Aggere
Rialzo in terra, muro o pietrame eretto a difesa di accampamenti in epoca romana.
Aggetto
Termine architettonico per indicare genericamente una sporgenza. là proprio di cornici o bozze che sporgono in fuori dalla linea di un muro. In a. venne costruita la merlatura per ottenere una maggiore efficacia nella difesa piombante.
Alone
Opera di fortificazione, a quattro lati, posta davanti alle facce dei bastioni o dei rivellini. Esistevano grandi aloni e piccoli aloni.
Altaleno
Antica macchina d'assalto a bilanciere. Per essa oltre che grossi proiettili, si lanciavano soldati al di sopra delle mura o delle torri. V. tollenone )
Andirivieni
Particolare accorgimento che veniva adottato per le strade coperte o a cielo aperto, in maniera da aumentarne il tracciato da tenere sotto tiro.
Angolo morto
Zona dietro un ostacolo defilata a qualsiasi proiettile.
Antemurale
Opera leggera, costruita con i più vari materiali (muro, abbattute, terra) e mezzi, come primo ostacolo davanti alla linea di difesa.
Antifosso
Fosso antistante il fossato principale, per raddoppiarne l'efficacia difensiva.
Antiporta
Accorgimento escogitato per difendere ulteriormente la porta del castello o della città.
Feritoia adatta ad effettuare tiri con armi da fuoco portatili e con armi da fuoco collettive di piccolo calibro.
Archibugio
Varietà di arma da fuoco lunga, per uso militare, in dotazione a truppe appiedate o a cavallo (archibusieri). L’A. divenne l’arma più comune in uso agli eserciti tra la fine del XVI sec. e la metà del XVII sec., unitamente allo “schioppo” di lunghezza inferiore. Il significato del termine fu esteso impropriamente, nella terminologia corrente e nella letteratura, a tutte le armi da fuoco portatili. L’A. fu dotato nel tempo di numerosi sistemi di innesco e di accensione: a miccia, a ruota, a focile. Vi furono A. portatili, a crocco e da posta e furono utilizzati per la guerra, la caccia, l’ordine pubblico e il tiro a segno.
Architettura militare
Particolare branca della architettura intesa come scienza delle fortificazioni.
Arciera
Feritoia verticale per consentire il tiro con l'arco.
Arco
Antico strumento militare, atto a scagliare frecce. Consisteva in un pezzo di legno che, curvato a forza, per una corda tesa fra le sue estremità, poteva scagliare una freccia, nel suo rapido e violento ritorno alle condizioni iniziali.
Arco-archetto
Elemento architettonico, particolarmente consueto tra le mensole della merlatura in aggetto, ma anche per l'aggettatura del camminamento di ronda.
Ariete
Antico strumento d'urto costituito da un grosso trave con testa rinforzata, per sfondare portali o per-sbrecciare muri. Prese anche nome di montone o gatto quando venne usato a bilanciere o con elementi scorrenti su rulli a cannocchiale, entro un castello mobile.
Arma bianca
Arma atta ad offendere per mezzo dell’impiego, a contatto diretto con l’avversario, delle sue componenti: lama, “ferro”, cuspide, rebbio. L’A.b. può essere di varie tipologie: da taglio, da stocco, da botta, in asta, immanicata. Tra le tipologie più diffuse: la spada, lo stocco, la storta, il pugnale, la daga, la mazza, il martello d’arme, l’alabarda e il roncone.
Arma da corda
Strumento atto ad offendere per mezzo di una freccia, dardo o saetta, che viene lanciato per mezzo della tensione di un arco o di due semi archi a torsione. L’A.d.c. può essere: portatile, fissa, leggera, pesate, ad utilizzo singolo o collettivo. Tra le più diffuse: l’arco, la balestra e la balista.
Arma da fuoco
Ordigno atto ad offendere per mezzo di un proiettile che viene lanciato, da una o più canne, per mezzo del gas prodotto dalla combustione di polvere da sparo. Comparve in Europa all’inizio del XIV sec. L’A.d.f. può essere: portatile, fissa, leggera, pesate, ad utilizzo singolo o collettivo.
Armi in asta
Armi in uso alle fanterie caratterizzate da “ferri” di varie fogge inastati su aste di legno. Tra le più comuni: l’alabarda, il roncone, la partigiana, la corsesca, la picca e lo spiedo.
Arpione
Applicato all'estremità di una corda, costituiva un espediente di lancio per la scalata individuale di torri o muraglie.
Arsenale
Officine nelle quali si apprestano le navi, ma anche artiglierie.
Artiglieria
Insieme delle armi da fuoco collettive a tensione, a torsione, a contrappeso e a polvere da sparo. Le prime tre tipologie i riferiscono ad armi collettive atte a scagliare varie tipologie di proietti in contesti campali e ossidionali. Tra le più diffuse: trabucco, mangano, onagro, balista, trabucco e catapulta. Le A. a polvere, comparse in Europa all’inizio del XIV sec., si contraddistinguono per tipologie, per calibri, e per caratteristiche di impiego. Tra le più diffuse: bombarda, mortaio, obice, cannone, falconetto e colubrina.
Azione militare di attacco contro un nemico in difensiva (dentro un castello, una terra murata, una città hastionata o una linea di difesa).
Attacco a parallele
Sistema di attacco contro difese fortificate, ideato al Vauban.
Balestra
Arma da corda costituita da un breve e robusto arco, in legno, in corno e tendine e in acciaio, collocato al sommo di un teniere ligneo provvisto di meccanismo di scatto a “piolo” o a leva. Quest’ultima azionava un meccanismo di sgancio della fune di lancio, caratterizzato da un perno circolare rotante definito con il termine di noce o “nosella” . Per tendere l’arco durante il caricamento venivano utilizzati: il “crocco”, la leva ed il martinetto. La B. scagliava piccole e robuste “saette” denominate con il termine di dardo o bolzone, poteva essere utilizzata per la guerra, la caccia ed il tiro a segno.
Balestriera
Feritoia orizzontale che consentiva l'impiego della balestra.
Balestrone
Grossa balestra che si caricava con particolari e adeguati congegni. Per questo motivo era impiegata, per solito, nella difesa.
Balista
Antica macchina da guerra con cui si lanciavano dardi a grande distanza e con notevole potenza di penetrazione.
Ballatoio
Accorgimento architettonico, prima funzionale poi decorativo, proprio del castello feudale, divenuto consueto nel castello principesco.
Ballotte
Tipo di proiettile che veniva lanciato con la balestra.
Particolare apprestamento difensivo in muratura, che seguì alle torri angolari quando invalse l'uso delle armi da fuoco e delle artiglierie. Di solito si fa coincidere col bastione (V.), ma questo si distingueva in quanto apprestamento in terra.
Barbacane
Costruzione avanzata, spesso staccata dalle mura, destinata a difendere le basi o, più particolarmente, varchi e porte della cinta muraria. barbetta: massiccio terrapieno su cui venivano installati pezzi di artiglieria, allo scoperto, adibiti, in particolare, al tiro fiancheggiante. Il nome derivò dal fatto che la fiammata delle artiglierie «faceva la barba» allo spalto antistante.
Bastia o bastita o bastida
Caposaldo avanzato, a carattere semipermanente o addirittura mobile. Le bastie o bastide vennero portate in Italia dai Francesi nel secolo XIII e si adoperarono per fortificare luoghi sui quali non si poteva porre una fortificazione, oppure per cingere d'assedio una città. In questo caso si allestivano tante bastide quante ne occorrevano per riparare tutti gli assedianti. Il nome è poi rimasto a numerose località.
Bastionatura
Sistema difensivo basato sulle mura bastionate. V. bastione.
Bastione
Apprestamento difensivo adottato in conseguenza all'impiego delle artiglierie, per rafforzare il punto d'incontro di due cortine e, al tempo stesso, per consentire una più efficace difesa fiancheggiante. Di norma era costituito da un vasto terrapieno rivestito di muro, a pianta pentagonale (due facce, due fianchi e una gola), in asse con la bisettrice dell'angolo formato da due cortine adiacenti e angolate. V. capitale.
Insieme organico di più pezzi di artiglieria.
Battifolle
Caposaldo mobile - sul tipo della bastia (V.) a guardia di punti di obbligato passaggio.
Battifredo, battifreddo o belfredo
Torre di vedetta in legno, anticamente con campana per dare l'allarme. Più tardi, torre mobile per assedio, talvolta munita di ariete oscillante.
Battiponte
Estremità Rafforzata del ponte fisso, in muratura o in legno, su cui andava ad appoggiarsi l'estremità del ponte levatoio.
Beccatelo
Mensolatura su cui venne a sostenersi il parapetto sul quale era innalzata la merlatura in aggetto, propria dei castelli di architettura più evoluta. Non di rado nel beccatello si ricercarono effetti decorativi usando materiale diverso dalle mura: legno o pietra.
bertesca: opera leggera in legno, poi in muratura, sporgente dal filo delle mura, nei punti di maggiore impegno difensivo; in quanto, oltre ad un più facile avvistamento permetteva una più concentrata difesa piombante. A guisa di guardiola o garitta, negli angoli di torri o edifici, munita di feritoie, consentiva anche una difesa fiancheggiante.
Bicocca
Piccola rocca o opera difensiva avanzata, destinata all'avvistamento. In passato ebbe anche significato dispregiativo, per fortificazione male adatta alla difesa.
bolzone: 1 particolare tipo di saetta lanciata con le balestre a bolzoni; 2 trave per mezzo della quale, con un particolare sistema di verricelli, si manovrava il ponte levatoio (V.), andando ad incastrarsi in apposite scanalature ricavate nelle mura.
Bomba
Grossa palla di ferro incavata e piena di fuochi artificiali, che usansi negli assedi di piazze per distruggerne le fortificazioni interne». La bomba aveva un foro (occhio) per il quale si introduceva la carica che poi si turava con una spoletta a cui si dava fuoco «prima di allumare il mortaio.
Bombarda
Termine identificativo per diverse artiglierie medievali. Poteva essere realizzata in ferro o in bronzo ed era atta a scagliare, a seconda del periodo storico di impiego, proietti di varia tipologia: saette, saette incendiarie, proietti in pietra, in piombo, in ferro ed esplodenti. La B. fu in uso dall’inizio del XIV al XVII secolo.
bombardieri: prima significò vano delle mura per cui venivano lanciati i proiettili delle bombarde (V.); poi indicò la feritoia per i cannoni e fu il nome primitivo della cannoniera(V.).
Borgo
Mentre nella terminologia tedesca, da cui proviene, b.ha significato di agglomerato urbano dentro mura castellane, noi distinguiamo: borgo feudale da borgo agricolo, terra murata da città murata.
Borgo agricolo
Agglomerato urbano, spesso di antica origine, generalmente in pianura, dove, in epoca feudale, risiedeva la maggior parte dei sudditi, addetti ai lavori agricoli. Qualche volta, sovrastato dal castello, ha finito per essere incluso nella cintura muraria di questo. Assurse a nuova importanza con i comuni e, in seguito a un diffuso fenomeno di urbanesimo, dal b.a. sorsero la città e la terra murata.
Borgo feudale
E' l'esatto corrispondente del «borgo» tedesco. Si tratta di un agglomerato urbano che venne a formarsi intorno al castello, in fasi successive, ed entro successive cinte murarie. 1 suoi abitanti si dissero «masnadieri» (da «in manso nati»), per distinguerli dai «servi della gleba», e finirono per costituire la classe sociale più attiva dell'epoca feudale, in quanto comprendeva artigiani, commercianti, ecc., coloro che divennero protagonisti della civiltà comunale.
Braga
Raddoppio esterno e basso delle mura castellane; costituì un camminamento di ronda aggiunto, in funzione di avvistamento, antimina e di tipo radente. Fu adottata nei castelli con difesa piombante e nei primi tempi d'impiego delle armi da fuoco.
Breccia
Apertura fatta con le armi nelle mura di una fortezza o di una cinta muraria.
Briccola
Congegno con cui si lanciavano proiettili nei castelli assediati, prima della invenzione delle armi da fuoco. Corrispondeva all'antica catapulta romana.
brulotto: l'antesignano dei «maiali»: consisteva in un vecchio natante che veniva scagliato contro navi nemiche per affondarle o contro fortificazioni portuali per aprirvi brecce.
Buca di lupo
Accorgimento consistente in un pozzo, di una certa profondità, con la base più stretta nel fondo con uno steccone appuntito piantato nel centro. Le b. di lupo si scavavano in tre-quattro filari, disposti a scacchiere, sul fondo dei fossati, a guisa di trabocchetti.
Vano ricavato tra i beccatemi del parapetto aggettato: da questo vano si faceva piombare ogni sorta di proiettili solidi e anche liquidi (acqua, olio, pece bollenti) sugli assalitori.
Calestrelli
Termine utilizzato per identificare gli elementi di raccordo tra i due assoni componenti gli affusti delle artiglierie a polvere a partire dai primi anni del XVI secolo.
calibro: diametro di una bocca da fuoco, per solito espressa in mm. V. artiglieria.
Camicia o incamiciatura
La parte aggiunta all'esterno dei terrapieni al fine di attutire la potenza d'urto e di penetrazione dei proiettili in arrivo.
Caminada o caminadella
Stradella interna, lungo le mura dei castelli, per agevolare la manovra di difesa.
Camminamento di ronda o corritora o corridoio di ronda o rondello o girone
Passaggio ricavato inizialmente sullo spessore delle mura, poi mediante mensolatura in aggetto, subito dietro il pettorale o parapetto, per il quale poteva effettuarsi un costante controllo interno ed esterno delle cortine e delle torri. Serviva anche per realizzare una difesa piombante su tutto il perimetro murario.
Campo reale
Zona fortificata in cui stazionavano reparti permanentemente.
Campo trincerato
Zona difesa con fortificazioni permanenti collegate fra loro in maniera che i difensori potevano passare, al coperto, dall'una all'altra, servendosi di trincee o camminamenti coperti e comunque difesi.
Cannone
Bocca da fuoco, adatta a sparare a tiro teso, caratterizzata dalla velocità del proietto particolarmente elevata. Il C. è caratterizzato da una lunghezza della canna generalmente superiore ai 23 calibri. La canna del C. può essere in bronzo, in ferro e in acciaio e può essere montata su affusti da campagna, da nave, da fortezza, in torretta e su affusto ferroviario. Il C. può sparare, in base al modello e al periodo storico, diverse tipologie di proiettili. Tra i più diffusi: palle in ferro, in pietra, in piombo, granate esplosive, proiettili deflagranti, perforanti e a carica cava.
Cannoniera
Grossa feritoia ricavata in casamatta o in barbetta, angolata e con forti spessori, per consentire un valido impiego e difesa dell'artiglieria. Quasi sempre la «tromba» della feritoia aveva un doppio sguancio (interno ed esterno) con arrotondamenti antischeggia nei merloni laterali. La porzione di parapetto anteriore che ne limitava il piano si chiamava «ginocchiera» perché costituiva un valido riparo per le ginocchia dei cannonieri.
Capannato
Sinonimo di caponiera, quando era situato a fianco e sul prolungamento del piede del bastione.
Capitale
Bisettrice dell'angolo costituito da due cortine adiacenti ed angolate, sulla cui direttrice è innestato il bastione (V.).
Opera difensiva dentro il fossato, per consentire il passaggio coperto dal recinto primario alle opere esterne: di qui il nome, per coprire il capo di coloro che vi passavano. Talvolta aveva le funzioni della casamatta, consentendo il tiro radente sul fossato. Spesso prolungava i piedi del bastione.
cappello da prete: particolare denominazione del corno (V.).
Carbonaia
Antica denominazione di buche che venivano fatte accanto alle porte, di là dei fossato, per offrire un ulteriore ostacolo agli assalitori. Il nome può giustificarsi con l'ipotesi che in tali buche vi fosse raccolto del carbone che, acceso, poteva costituire ostacolo difficilmente sormontabile. casaforte: edificio capace di un certo numero di difensori in grado di offrire una prima resistenza alle artiglierie nemiche.
Casamatta
Apprestamento difensivo coperto, ricavato dietro e dentro le mura, specifico per la difesa radente, con larghe feritoie orizzontali, in maniera da consentire un largo settore di tiro o un tiro a sezione prestabilita. Vi sono state anche c. articolate, c. a più piazzole o c. a più piani, specie quando erano disposte per la difesa radente di fossati.
Cassero
Nome talvolta attribuito al mastio nella sua originaria funzione di vedetta.
Castellancria o castellania
Ufficio del governo o autorità dei castellano.
Castellanza
Raro sinonimo di castellania (V.).
Castellare
In antico significò il territorio sottoposto al castello; poi castello in rovina (Repetti).
Castelliere
tipo di villaggio racchiuso in una cinta circolare sulla sommità di un colle, durante l'età dei bronzo o dei ferro.
Castello
Complesso architettonico o urbanistico fortificato. atto a difendere la dimora di un nobile o comunque di un'autorità riconosciuta. Alle origini nel7 c. la funzione residenziale si unisce a quella militare. Col tempo ha finito per prevalere la funzione residenziale; per cui, a seconda delle epoche lo abbiamo distinto in: c. feudale, c. signorile, c. dei principi, c. reggia, c. villa. Numerosi i derivati ma, sostanzialmente, di identico significato: castella, castelletta, castelluccio, castellotto, castellino, castellucchio, castellazzo, castellina e, il dispregiativo castellaccio.
Castellologia o castellogia
Scienza che studia i castelli.
Macchina da guerra che veniva innalzata lungo le mura per lanciare dardi all'interno del castello o piazza assediata. Qualsiasi opera fortificata che risulti più elevata di un'altra facente parte dello stesso complesso; più restrittivamente, il tipo di simili opere che nei primi tempi dell'architettura bastionata si realizzavano sull'asse dei bastioni o delle cortine nell'intento di «comandare», con il loro fuoco, gli stessi bastioni o cortine. Vennero gradualmente abbandonati man mano che la loro sagoma troppo sporgente li rendeva più pericolosi di quanto la loro posizione dominante non li rendesse utili.
Cavallo di frisia
Ostacolo a forma di barricata con spunzoni metallici rivolti verso il nemico. Sistemato sul terreno piano, costituisce un formidabile ostacolo contro le azioni di cavalleria e di fanteria. Nato all'assedio di Groninga, nel 1658, ricevette dalla regione in cui si trova la città, la Frisia, il nome, che oggi viene esteso, più o meno giustamente, a indicare ogni ostacolo basato su spunzoni lignei e metallici e rinforzato con filo spinato.
Chiostro
Elemento architettonico proprio dei conventi o monasteri ma che venne adottato anche nei castelli, per ingentilire la zona residenziale.
Cinta
Complesso difensivo intorno al castello, a una terra murata o a una città murata. Poteva essere semplice (una sola cinta) o multipla (più cinte murarie, per solito tre, raramente cinque).
Circonvallazione
Linea o fosso continuo eretto dagli assedianti per impedire ogni azione di alleggerimento o di rifornimento agli assediati. Di norma era profonda 7 piedi, larga 12, con parapetto e fortini.
Città murata
Città munita di cinta muraria bastionata, e quindi si tratta di condizione verificatasi dopo il XVI secolo: per questo non è da confondere con la «terra murata».
Fortezza nella città, o vicina, o assai grande» (Tommaseo). Per altri: piccola fortificazione nella città, per sedare eventuali tumulti o insurrezioni. Di solito fu munita di bastioni.
Coda
Parte posteriore degli affusti, quella che poggia a terra.
Coda di rondine
Particolare denominazione del corno (V.).
Artiglieria in uso dalla fine del XV sec e derivata dal “passavolante”. La C. è caratterizzata da una canna molto lunga, fino a quarantaquattro calibri, che consentiva una gittata maggiore rispetto alle altre artiglierie. Le C. erano prodotte in varie tipologie: mezza colubrina, colubrina, colubrina doppia, ed in diversi calibri compresi tra le 7 e le 120 libbre. Quelle più diffuse erano le C. da 25 e 30 libbre. Queste artiglierie erano utilizzate in tutti i contesti bellici: in battaglie campali, negli assedi, a difesa delle fortificazioni e ad armare galee e vascelli da guerra.
Comando
Un'opera fortificata «comanda» un'altra allorché la sovrasta in altezza o può prenderla sotto il tiro delle proprie armi, generalmente da tergo, cioè dalla parte meno protetta. Un parapetto domina il terreno esterno; un muro può dominare il parapetto; un mastio può dominare la cinta muraria. Lo scopo è quello di avere ulteriori e favorevolmente disposti, punti di resistenza, allorchè la prima linea di difesa abbia ceduto, o, nei casi più semplici, di sfruttare i vantaggi altimetrici offerti dal terreno o predisposti dall'abilità del progettista.
Comune
Istituzione politica che tra l’XI e il XIV secolo provocò il formarsi delle «terre murate».
Contrafforte
Muro con cui si rafforzava la base di una fortificazione per meglio sostenere la spinta dei terrapieno e al tempo stesso per rendere il tutto più resistente ai colpi di artiglieria.
Controguardia
Fossato di rinforzo e di raddoppio del bastione; aveva una sezione a V con facce parallele e più basse del bastione.
Contromina
Opera sotterranea, realizzata dai genieri di una fortezza assediata per controbattere le opere di mina del nemico. Può esservi ricavata una camera di scoppio il cui brillamento provoca la rovina della mina nemica.
Controscarpa
Muro che chiudeva il fosso dalla parte della campagna, cioè dal lato opposto alla scarpatura delle mura.
Controvallazione
Linea continua disposta dall'assediante per difendersi da eventuali sortite degli assediati.
Coprifaccia
Opera in terra, a difesa delle facce dei bastioni.
Cordolo
Espediente architettonico adottato sull'esterno dei parapetti o dei merli per impedire lo scivolamento o il rimbalzo dei proiettili lanciati dal basso.
Corno
Opera di rafforzamento dei punti più deboli ed esposti di un complesso difensivo: per solito si appoggiava ai rivellini e costituiva una controguardia chiusa ed avanzata. Per la sua planimetria venne detto anche cappello da prete o coda di rondine.
Corona
Complesso difensivo simile al corno (V.), costituito da due-tre rivellini collegati fra loro.
Corridoio di ronda
V. camminamento di ronda.
Corritora
V. camminamento di ronda.
Corte
Elemento sociale caratteristico della vita castellana.
Elemento architettonico che finì per costituire il nucleo più importante e per solito centrale del castello di ogni epoca. Per la sua configurazione si distinse in c. chiuso (quadrilatero o rettangolare), c. aperto (a U), c. a due lati.perpendicolari (a L), doppio c. aperto (a H). Nei castelli dei principi o dei re si rinvengono anche c. pensili ricavati artificialmente su piani rialzati dell'edificio.
Cortile d'armi
Piccolo cortile ricavato subito dopo l'ingresso del castello, dove, con diversi accorgimenti, si conteneva l'urto di eventuali assalitori che fossero riusciti a superare l'ingresso. Oltre che delimitato da una seconda porta, falsata o angolata rispetto alla prima, o da una saracinesca, era per solito sovrastato dal mastio o da due torri fiancheggianti. Qualche volta fu ricavato in galleria o in galleria ad andirivieni, con caditoie nella volta, feritoie sui fianchi e con trabocchetti nell'impiantito, si da fare del piccolo tunnel un'autentica botte di supplizi. Serviva anche per organizzare eventuali sortite in controffensiva. Il nome fu dato anche al cortile interno dove si svolgevano le esercitazioni della guarnigione.
Cortina
Parte di mura compresa fra due torri o due bastioni successivi. A seconda del suo andamento o degli accorgimenti di cui veniva munita si aveva: c. a forbice o a tenaglia, c. rinforzata, c. dentata, c. a risalti, c. convessa, c. concava,c. ad angolo saliente, c. sovrapposta.
Corvée
Personale adibito alle pulizie all'interno del castello e, poi, delle caserme.
Cosce
Panconi laterali degli affusti (V.).
Dado
Sinonimo di merlone (V.).
Robusta saetta di grandi dimensioni caratterizzata da una cuspide di varie forme e da un impennaggio rigido. Il D. era scagliato a mano o lanciato da artiglierie a tensione o torsione.
Defilamento
Accorgimento per cui un luogo o un punto si rende non visibile e non colpibile mediante un opportuno riparo.
Dente di sega
Sistema difensivo nel quale le mura o comunque gli apprestamenti adottati erano costituiti da rientranze e salienti. Ciò per impedire il tiro d'infilata da parte degli assalitori e una difesa fiancheggiante da parte degli assediati.
Diamante
Fossa stretta e profonda scavata nel fosso di un castello o ai piedi delle piazze basse o delle casematte di una difesa bastonata per impedirne la scalata agli assalitori.
Difesa fiancheggiante
Espediente tattico per cui si colpivano d'infilata gli assalitori. Per ottenere questo si costruirono torri sporgenti dal filo delle mura, appunto per poter effettuare tiri paralleli alle cortine. In questo caso si diceva d. perpendicolare quando il tiro si effettuava a 90', altrimenti d. obliqua.
Difesa piombante
Tattica difensiva tipica nell'epoca delle armi bianche, costituita da un insieme di espedienti tattico-logistici praticamente consistenti nel lancio di proiettili solidi o liquidi (pietre, proiettili e acqua, olio, pece bollenti) sugli assalitori. Quindi era possibile solo da posizione sopraelevata o per la naturale disposizione del castello (in vetta) o per adeguati provvedimenti architettonici (mura).
Dimora feudale
Parte residenziale del castello feudale.
Doghe
Liste di ferro con cui (come nelle botti) si componeva l'anima delle bombarde; le liste erano tenute insieme da anelli di ferro.
Dongione
francesismo per mastio (V.), specie quando la torre maestra si innalzava a dominio della porta del castello.
Faccia
Parte costitutiva del bastione.
Falarica
Lunga lancia che veniva lanciata al di sopra delle mura, a mano o con baliste, per provocare incendi all'interno del castello, in quanto alla sua estremità si appiccavano fuochi lavorativi.
Falcone e falconetto
Artigliere del XVI secolo che si differenziavano per potenza. Il primo lanciava palle di ferro di 6-9 libre, il secondo palle di 3-4 libre. Il falcone si chiamava anche mezzo sagro.
V. braga.
Fascinata
Quantità di fascine ammassate alla rinfusa o legate a fasci che venivano usate per fare ripari (trincee) o per riempire fossati.
Feritoia
Fessura ricavata nelle mura per poter bersagliare gli assalitori senza esporsi. A seconda dei suo specifico impiego si chiamava: arciera, balestriera e archibugiera, ma esistevano anche feritoie composite che consentivano l'impiego di due o tre diverse armi.
Fiancheggiamento
Tiro effettuato lungo il filo esterno delle mura in maniera da colpire di fianco chiunque avesse tentato di assalire il castello, con risultati ovviamente più efficaci del tiro frontale. Segnò una evoluzione nei sistemi difensivi.
Fianco
Parte costitutiva dei bastione.
Ficcante
Tiro effettuato dall'alto su un assalitore. Si contrapponeva al tiro radente, di cui aveva minore efficacia.
Finestra
Inesistente, o quasi, nei più antichi castelli feudali, venne adottata, ma solo verso i cortili interni, in epoca successiva, finché con i castelli dei Signori e di Principi, divenne motivo architettonico di preminente importanza estetica.
Forte
Edificio per solido bastionato ed esclusivamente difensivo (non residenziale); si cominciò a costruire dal XVIII secolo, lontano dalle città, a dominio di vallate, di importanti vie di collegamento, o a caposaldo di linee di resistenza prestabilite.
Fortezza
Termine più recente di forte (V.) e anche di significato più vasto in quanto la f. comprende caserme, deposito, polveriere, magazzini, ecc.
Fortificazione
Arte di costruire, attaccare e difendere una piazza. Poteva essere, perciò, attiva o offensiva quando era rivolta a condurre un assedio, passiva o difensiva quando era rivolta a difendere una piazza.
Fossa, fossato o fosso
Canale scavato intorno a un castello o ad una fortificazione, tra la scarpa e la controscarpa, per accrescerne le possibilità difensive. 2 evidente come esso fosse possibile per fortificazioni in pianura: nel caso, si provvedeva a deviare il corso di un fiume. Poteva aversi f. aperto, visibile, o f. allagato, o f. asciutto, f. a secco, o f. allagabile o a manovra d'acqua, e anche f. cieco, coperto da canne o fascine, a guisa di trabocchetto.
Freccia
1 - V. lunetta; 2 - proiettile costituito da una asticella con punta di ferro e con coda alettata (per meglio guidarne la traiettoria), che veniva lanciata con l'arco. Si distingueva in strade, versetto, quadrello, dardo (V.).
Fronte bastionato
Sistema difensivo basato sulla bastionatura di città.
Fronte bastionato italiano
V. fronte bastionato, realizzato in Italia.
Fronte bastionato italiano migliorato
Criterio di bastionatura secondo l'«Addizionale Erculea» di Ferrara, progettata da B. Rossetti nel 1497.
Fronte lineare continuo
Denominazione di grandi linee di fortificazioni adottate anche di recente (Linea Maginot, Linea Sigfrido, Linea Gotica, ecc.).
fronte tenagliato:sistema difensivo ideato dal Landsberg (1670-1746).
Fucile
Arma da fuoco portatile, a canna lunga, che divenne di adozione universale.
Fuoco greco
«Di cui si è perduto il segreto. Era più terribile del cannone». Si lanciava da lontano con macchine adatte, ed era inestinguibile.
Fustigata
Canaletto centrale ricavato nel fondo dei fossati per consentire, in tempo di pace, una economia d'acqua.
Gabbia
Torretta di legno per avvistamento.
Gabbionata
Trincea speditiva fatta con gabbioni (più tardi con sacchetti) pieni di terra o di pietrame.
Gabbione
Cilindro senza fondo, di giunchi o di rete metallica, che, riempito di terra o pietrame, veniva utilizzato per fare trincee o spalti o gabbionate.
Galleria
Condotto sotterraneo o coperto, per collocare mine o per rilevare gallerie fatte dal nemico, o per consentire un sicuro e segreto trasferimento da un settore ad un altro dei fronte difensivo. La g. fu elemento architettonico consueto nei castelli, per gli ingressi, i camminamenti. gli accessi alle balestriere o alle arciere, per assicurare comunque l'afflusso di armati nei punti cruciali della difesa
Gancio
Posto all'estremità di una corda costituiva strumento di lancio per consentire la scalata individuale di una muraglia.
Bertesca sporgente dalle mura, per avvistamento o per combattimento dall'alto, con le armi bianche. Poi torretta posta agli angoli salienti delle fortificazioni. Infine posto di riparo per sentinelle.
Gatta
Torre mobile per assedio, per solito era munita solo di balestriere.
Gatto
Tipo di ariete, di notevoli dimensioni, che veniva usa-to al coperto su incastellatura mobile.
Gattone
Mensola sporgente sotto il piano di ronda e davanti alla merlatura, per consentire ulteriori apprestamenti difensivi in legno, a integrazione di quelli già esistenti.
Genio
Specializzazione militare, poi arma preposta alle fortificazioni.
Giostra
Il termine descrive l’esibizione di un singolo contro un bersaglio inanimato o un avversario. L’obiettivo principale è quello di dimostrare l’abilità e la precisione, nel maneggio delle armi e nella conduzione della propria cavalcatura, attraverso alcune tipologie di scontri armati che si svolgono a cavallo e a piedi. Generalmente nella G. si affronta l’avversario cercando di evitare una conclusione cruenta dello scontro.
Gettata o gittata
Distanza raggiungibile da un proiettile comunque lanciato: a mano, da un mezzo meccanico o da un'arma da fuoco.
Girone
V. camminamento di ronda.
Gola
Passo per il quale si accedeva al bastione o alla torre dei complesso difensivo. Per questo motivo la g. era per lo più aperta, cioè vuota, appunto per consentire un facile passaggio di uomini e di materiali. Gola del puntone sec. XV.
Granata
Proiettile esplodente che veniva utilizzato, a seconda delle tipologie, a mano o con l’utilizzo di armi individuali e/o artiglierie di vari tipologia e calibro. Le G., inizialmente di forma sferica, potevano essere realizzate in ferro, ghisa, terracotta e vetro, e potevano contenere: polvere da sparo, shrapnel, sostanze velenose, etc.
Guardiola
Bertesca sporgente per l'avvistamento o per il combattimento dall'alto. V. garitta
Imbastire
Termine proprio della messa in opera di incastellature aggiuntive nella difesa del castello. Ci si serviva, per questo, di gattoni (V.) predisposti.
Incamiciatura
V. camicia.
Infilata
Usato soprattutto nella locuzione fuoco d'infilata, indica il fuoco diretto lungo una linea di muro in modo da «radere» il muro stesso, colpendo sul fianco il nemico che si sta avvicinando.
Ingegneria militare
Specializzazione sorta verso il XVII-XVIII secolo, che studia e realizza le fortificazioni.
Ingresso
Punto debole del castello e di ogni opera fortificata: quello per il quale, in ogni tempo, sono stati studiate realizzati particolari accorgimenti architettonici e militari per garantirne la migliore impenetrabilità e difesa.
Linea di difesa
Allineamento delle fortificazioni erette a difesa di un fronte; oppure, in anticd, criterio adottato per la realizzazione di un sistema difensivo.
Linea di circonvallazione
V. circonvallazione.
Linea trincerata
Apprestamento difensivo lineare, proprio della guerra di posizione; ma può essere anche un apprestamento speditivo.
Lizza
Terreno compreso fra due cinte murarie successive (in genere tra la seconda e la terza). Quando rimaneva privo di sovrastrutture veniva utilizzato per tornei e gare. Di qui il detto «scendere in lizza».
Lucchetta
Riparto in legno che veniva posto fra merlo e merlo, a copertura dei tiratore appostato. V. anche mantelletta.
Opera addizionale dei sistema difensivo bastionato: si inseriva come seconda controguardia al di là dello spalto, spesso con un raddoppio di strada coperta. Serviva come avamposto o per incrementare l'azione di fiancheggiamento degli assediati; veniva chiamata anche freccia (V.).
Lupo
Ferro a guisa di tenaglia o di gancio posto all'estremità di una corda con cui gli assediati, dall'alto delle mura, cercavano di afferrare l'ariete per rovesciarlo o comunque per impedirne l'azione.
Magistrale
Cinta muraria principale o primaria, nelle cinte multiple. Si indicò poi la presumibile direttrice d'attacco del nemico, ricavandola dall'asse di simmetria che dalla piazza d'armi-passava per la metà di una cortina.
Mangano
Macchina con cui si scagliavano pietre o altro nell'interno del castello o comunque al di là di una cinta muraria.
Maniero
Francesismo per castello signorile di campagna; o castello di feudatario minore, o castello dall'aspetto particolarmente cupo.
Manocchia
Fascio di scope o di canne con cui si rendeva più solido il terrapieno.
Mantelletta
Riparo mobile incernierato tra merlo e merlo per riparare il tiratore ivi appostato. Più tardi si chiamò con questo nome anche il riparo in panconi, anche rivestiti di lamiera, posto su ruote o su carrelli mobili, utilizzato come scudo per l'avvicinamento alle mura avversarie da parte di guastatori o minatori.
Mantelletto
Portello mobile in legno, rivestito anche di strisce di ferro, incernierato in alto, che chiudeva la troniera ricavata sui bordi delle navi. Ma si trovava disposto anche tra i merli nelle difese terrestri. Veniva alzato, al momento del tiro, con un paranco azionato da corde, dette «amanti».
Manubulisti
V. scorpione.
Martelli
Frecce incendiarie.
Masnada
Reparti irregolari sorti durante l'epoca comunale costituiti dai residui castellani e dagli abitanti dei borghi sperduti sulle montagne, dove sopravvivevano le istituzioni feudatarie. Con la masnada il signore di questi sperduti castelli si poneva al servizio dei Comuni per modeste imprese belliche, non di rado prendendo spunto da questo episodio per inserirsi stabilmente nella vita comunale. Com'è evidente le masnade preludono alle compagnie di ventura, e i signorotti che le comandavano ai futuri Signori.
Masnadieri
Abitanti del borgo feudale poi componenti della masnada. Da loro il termine ha acquisito significato di spregiudicatezza e scaltrezza.
Mastio
La parte più elevata e centrale del castello, in genere costituita da una robusta torre.
Melone
Sinonimo di merlone (V.).
Insieme dei merli disposti su torri o cinte murarie.
Merlo
Espediente murario delle parti superiori delle mura castellane e delle torri ben noto sotto il profilo iconografico. Consisteva in una simmetrica interruzione della muraglia, dietro la quale riparava il tiratore per defilarsi dalla reazione avversaria. Si è detto guelfo o ghibellino a seconda che terminasse pari o a coda di rondine; ma la denominazione non ha sempre corrisposto alla fazione dei castellani. Altre e diverse fogge furono adottate a seconda dei luoghi: a triplice dentatura, a fiore, a piramide, a semicerchio (per cui l'insieme dei merli fu detto anche trina, pizzo, risalto). Nei più antichi castelli feudali il merlo era ricavato a filo con la parete esterna della muraglia; in seguito fu ricavato su mura in aggetto, per consentire una più efficace difesa piombante. Si costruì anche rastremato, a doppio spiovente; con cordoli o comici per impedire lo scivolamento delle frecce o delle saette; con feritoie.
Parapetto fra due troniere o cannoniere. Si distingueva dal merlo per il suo spessore e per essere stondato onde non consentire un facile impatto ai proiettili di artiglierie avversarie. Era detto anche dado e melone.
Mezzaluna
Nel sec. XV consisteva in un rivellino a pianta semicircolare. Nel XVI secolo un rivellino a pianta triangolare verso il nemico, semicircolare verso l'interno; poi finì per indicare un rivellino (triangolare o meno) anteposto alla cortina nel sistema bastionato.
Miccia
Corda fatta di stoppa e di vecchie corde battute che si faceva bollire in acqua con zolfo e nitro polverizzati, per cui prendeva fuoco facilmente e lo manteneva. Con questa corda si dava fuoco alle mine e alle artiglierie.
Mina
Tecnica ossidionale caratterizzata dallo scavo di una galleria (galleria di mina) allo scopo di creare una cavità sotto le fortificazioni nemiche. Le galleria veniva puntellata per sostenere il peso delle fortificazione sovrastante. Una volta completata si riempiva la cavità con materiale incendiario o esplosivo e si applicava il fuoco con il risultato di creare un crollo delle mura. A volte si continuava a scavare la galleria, oltre le cortine difensive, al fine di penetrare all’interno della roccaforte allo scopo di aprire le porte all’esercito assediante pronto all’attacco. L’utilizzo di questa tecnica fu ampiamente utilizzato tanto da sviluppare tecniche di “contromina” per la ricerca delle gallerie nemiche. Ben presto, con la diffusione del fronte bastionato, le fortezze furono dotate di galleria di “contromina” , organizzate su vari livelli e distanze, allo scopo di contrastare anche le batterie d’artiglieria ossidionali.
Minatore
Nella nostra nomenclatura era colui che sapeva fare gli scavi necessari per un buon esito della mina.
Monitione o Munizione
Termine indicato per definire le scorte di cibo, materiali ed armamenti conservati in presidi militari, rocche e fortezze.
Montone
Sinonimo di gatto (V.).
Mortaio
Artiglieria caratterizzata da un tiro curvo e dalla limitata lunghezza della canna che, inclinata con una angolazione generalmente superiore ai 45°, permette di raggiungere obiettivi che non possono essere colpiti dal tiro di pezzi d'artiglieria a tiro diretto, in quanto posti dietro ostacoli verticali. Il M. è generalmente utilizzato per il lancio di proietti esplodenti a bassa velocità.
Moschetto
Il termine indica la più grossa e potente arma da fuoco portatile, derivata dalla “cerbottana”, in uso tra la fine del XV sec. e la fine del ‘700. Il M. fu dotato di vari meccanismi di accensione ma quello più diffuso per la sua economicità fu sicuramente quello a “miccia”. La maggior parte di queste armi erano dotate di una forcella per sostenerne il peso durante il puntamento e lo sparo. Esistevano anche tipologie di M. di grandi dimensioni, denominati “moschettoni”, “moschetti doppi” e “spingarde”, utilizzati sulle navi e sugli spalti delle fortificazioni. Con il termine M. vennero denominate anche armi da fuoco ad acciarino o moderni fucili a ripetizione ordinaria.
Motta
Un tumulo, naturale o artificiale, sormontato da un recinto, da una palizzata o da una fortificazione più complessa (una torre di solito), tipica dell'architettura fortificata normanna.
Mura
Elemento costitutivo del castello e delle cinte fortificate. Alla primitiva semplice cinta muraria fecero seguito cinte murarie multiple e complesse.
Murata
Aggettivo sostantivato per indicare la cittadella o il mastio di una fortezza.
Musculo o muscolo
Piccola macchina da guerra che serviva per tenere al riparo coloro che colmavano di terra, pietre o fascine i fossati intorno ai castelli.
Noce
particolare proiettile di legno, a forma ovale, che veniva lanciato con le balestre.
Onagro
Antica macchina da guerra che lanciava pietre, più potente e distruttiva della catapulta.
Orecchione
Terrapieno aggiunto all'esterno del bastione per coprire meglio il fianco. Smusso arrotondato dell'angolo tra fianco e faccia del bastione. Serviva a coprire le cannoniere del fianco che risultava, in questo caso, «ritirato».
Palandra e bombarda
Mortaio fuso con basamento e installato su navi, particolarmente idoneo per bombardare dal mare le città.
Palla
Per molto tempo è stato questo il nome del proiettile lanciato con le artiglierie, e ciò in considerazione della sua forma sferica. Inizialmente di pietra, poi di ferro, si distingueva per il peso, per solito indicato in libbre. Si distingueva a seconda dell'uso e per particolari caratteri costruttivi in: p. a fuoco, p. fasciata, p. fumifera, p. incendiaria, p. luminosa, p. messaggera, p. rovente o arroventata, p. sciolta, p. vuota, p. a due teste, p. incatenata, p. ramata, p. medicata.
Pallozzola
proiettile lanciato con le balestre. P
Paradorso o paradosso
Riparo in terra, parallelo alla linea di difesa, per difendersi dai colpi di rovescio.
Parallela
Linea di attacco consistente in successive linee fortificate parallele alle cortine del castello o del forte da espugnare e corrispondenti ad altrettante linee di artiglieria. In genere erano almeno tre.
Muretto esterno del camminamento di ronda, per il quale avevano riparo i soldati di ronda. Sul parapetto erano innalzati i merli.
Parco
Elemento architettonico decorativo di grande importanza nel castello-reggia.
Parianetta
Traversa distribuita sulla parete esterna delle cortine per diminuire gli effetti dei tiri d'infilata del nemico.
Passavolante
Macchina da guerra per scagliare sassi o minuti proiettili.
Pavese
Grande scudo utilizzato dalle genti d’arme a piedi. In legno ricoperto da corame e tela, il P., aveva, nella tipologia all’italiana una forma trapezoidale, leggermente convessa, con la base maggiore rivolta verso l’alto, mentre era dotato, nella tipologia d’oltralpe, di un alloggiamento per fissarlo ad un palo, conficcato nel terreno. Costituiva un riparo al “pavesario” ed ai tiratori con armi da corda e da fuoco. Fu utilizzato dalla fine del Duecento alla metà del Cinquecento.
Petardo
Congegno da fuoco di particolare impiego, in quanto destinato a provocare danni limitati.
Patriera
Macchina ideata dai Saraceni con la quale venivano lanciate pietre al di sopra delle mura dei castelli.
Pettorale
Lo stesso che parapetto (V.).
Piazza o piazzaforte
In gergo militare è termine generico per indicare luogo fortificato.
Piazzamola
Terrapieno su cui veniva messa in postazione un'arma particolarmente pesante (artiglieria).
Recipiente pieno di catrame o di altro che veniva usato per illuminare i fossi e le mura durante la notte in maniera da impedire improvvisi assalti dei nemici.
Piombante
(Tiro) sinonimo di ficcante (V.).
Piombatoie
Elemento cardine dell'apparato a sporgere, cioè di quella sporgenza posta in cima alla cortina che consentiva di far cadere attraverso apposite buche (le piombatoie, appunto) proiettili di ogni genere, per gravità, sulla testa del nemico sottostante.
Pistola
arma da fuoco corta della quale esistono molte varietà: a ruota, a pietra, a tamburo, etc. Il nome sembra provenire da “pistoletto”, ovvero piccolo “pestello” dalla forma delle antiche canne che presentavano un maggiore spessore alle estremità.
Plueo
antica macchina con cui ci si avvicinava, al coperto, alle mura avversarie.
Polvere da sparo
Polvere di cui si sfrutta la fulminea capacità di espansione nelle mine o nelle armi da fuoco. Anticamente era composta da una mistura di salnitro, carbone e zolfo. Si distingueva in p. da guerra per le armi, p. da mina e p. da caccia. Esisteva anche la p. bianca, p. cotta, p. fulminante, p. guasta.
Ponte levatoio
Ponte mobile ideato per garantire maggiore sicurezza all'accesso del castello o di una fortificazione. Incernierato, veniva sollevato con un sistema di travi, detti bolzoni, fino a costituire un portale a chiusura ermetica. Vari i sistemi per sollevare il p.l.: a stadera, autobilanciato, costante, ad abbattuta, ponte doppio, a congegno multiplo, a doppia sicurezza.
Porta
V. ingresso.
Portata
V. gittata.
Presidiare
Occupare con la truppa un luogo o una fortezza.
Presidio
L'insieme dei soldati posti a guardia o a difesa di un luogo fortificato o meno.
Principato
Istituzione politica che segnò una evoluzione rispetto a quella feudale, incrementando, secondo i luoghi e i tempi, nuovi criteri castellologici.
Profilato
Ciò che è al riparo del tiro avversario, in quanto riparato da una trincea, o una fortificazione o una muraglia.
Puntone
Torre sporgente dal filo delle mura. Per lo più era pentagonale e segnò opera di transizione tra la torre e il baluardo. Nel XV secolo ebbe già i caratteri del bastione.
Pusterla
Diminutivo di porta. Infatti si trattava di una apertura pedonale lungo le mura o a fianco del ponte levatoio carraio. In questo caso anche la p. era munita di un ponte levatoio di dimensioni adeguate ed azionato da un solo bolzone con forcola.
Quadrello
Freccia con estremità munita di quattro punte.
Radente
Tiro teso effettuato, per quanto possibile, a livello del piano terra.
Ramparo
E' l'altezza della terra costituente il basamento di una intera fortificazione.
Recinto
Sinonimo di mura e di cinta (V.).
Ricetto
Raggruppamento di case, anche cinto di torri e di mura,per solito in pianura, nel quale trovava rifugio la popolazione inerme sparsa per la campagna, durante calamità o guerre.
Ridotto
Piccola fortificazione o piazzaforte nella quale si riunivano i combattenti. Per il Vauban era una piccola cittadella. A seconda della sua configurazione era detto: r. aperto, r. chiuso, r. grande, r. a casamatta, r. a denti di sega, r. della mezzaluna.
Robusta opera fortificata, addizionale, avanzata, foggiata a V o a rettangolo o a semicerchio, anteposta a una porta. Aveva fossato proprio ed era utilizzato anche per il tiro fiancheggiante. Sovente era collegato alla tenaglia o alla cortina retrostante con una galleria. Opera esterna costruita al di fuori della cinta di quelle principali, foggiata a V o a semicerchio, per coprire punti deboli o esposti (per esempio la testata di un ponte). Alcuni, quelli medievali soprattutto, hanno forme quadrate, rettangolari o tonde. E’ spesso dotato di proprio fossato difensivo, collegato a quello principale.
Rivestimento
Era una superficie di mura e di terra con cui si coprivano le facce esterne delle fortificazioni, per attenuare la forza di penetrazione dei proiettili avversari.
Rocca
Edificio fortificato presidiato da armati e senza funzione residenziale.
Roccaforte
Più recente di rocca, poteva indicare una intera città fortificata.
Rocchetta
Piccolo forte in luogo elevato.
Rondella
Piccolo bastione tondo, per lo più angolare.
Rondello
V. camminamento di ronda.
Saetta
Proiettile lanciato dalle balestre, corrispondente alla freccia che veniva lanciata con l'arco.
Saettiera
Feritoia particolarmente idonea per l'uso delle balestre e, quindi, per scagliare saette dal coperto.
Sala d'armi
Luogo deputato all’insegnamento della “scrima” (scherma). Era gestito da “maestri d’arme” che insegnavano le tecniche schermistiche soprattutto a nobiluomini e uomini d’arme. Tra le più famose quelle di Fiore dei Liberi e Achille Marozzo.
Saliente
Linea difensiva che si spinge ad angolo verso il nemico. Il bastione, a punta, ha un «saliente» lungo la propria linea capitale.
Salnitro
Combinazione di acido nitrico e potassio: era il principale ingrediente della polvere da sparo.
Salsiccia
Lungo sacco pieno di polvere da sparo per comunicare il fuoco alla camera della mina. Aveva la funzione della miccia.
Sambuca
Macchina da guerra consistente in un ponte levatoio mobile ed elevabile in maniera da consentire un facile arrembaggio sulla merlatura avversaria.
Saracinesca
Porta o cancello di legno o di ferro collocato all'ingresso del castello o della fortificazione, in aggiunta alla porta esterna. Solitamente scendeva a caduta lungo apposite scanalature, anche per bloccare rapidamente eventuali infiltrazioni nemiche. In questo caso chiudeva la piccola piazza d'armi (V.) dell'ingresso.
Scala
Elemento architettonico consueto nei castelli e nelle fortificazioni. Fisse e mobili, ricavate nello spessore delle mura o in aggetto, in galleria o a cielo aperto, obbedirono inizialmente a criteri di funzionalità; successivamente anche a criteri estetici, di rappresentanza (scaIoni).
Parete del fossato lungo la cinta muraria o aggiunta di muro inclinata alla base delle mura, per irrobustirle ed annullare gli angoli morti antistanti, per impedire l'avvicinarsi di torri mobili e il pericolo di mine.
Scarpatura
Adozione della scarpa (V.).
Scorpione
Macchina da guerra con cui venivano lanciati simultaneamente più dardi. In seguito fu detta manubulista.
Segreta
Fu così chiamata la galleria di controscarpa.
Spacciafosso
Arma da fuoco (artiglieria) particolarmente idonea a colpire nemici penetrati nel fossato.
Spalto
Terrapieno inclinato verso il nemico, a protezione di una strada coperta di controscarpa, intervallato da piazze d'armi e foggiato a dente di sega per impedire i tiri d'infilata. Era anche munito di scale aperte e sotterranee per consentire sortite. Si ebbero fortificazioni con doppio spalto.
Spazzacampagna
Artiglieria, poi archibugio, che si caricava con più palle.
sperone
Opere che hanno un angolo tagliente verso la campagna.
Spezzamento
Quando, per ragioni topografiche o tattiche, veniva interrotta una linea di difesa. Si adottava, in genere, a metà cortina, per cui lo s. della cortina era il fianco ritirato della linea di difesa.
Sportello
Piccola porta lungo le mura che consentiva il passaggio di un pedone alla volta; più piccolo della pusterla (V.).
Strale
Freccia con punta semplice ma acutissima.
Tenaglia
Opera difensiva costituita da facce che formano un angolo convesso. Nel fronte bastionato consisteva in un antemurale basso, col compito di incrementare la difesa dei fossato o a coprire una pusterla. La t. poteva essere semplice, composta, doppia, spezzata.
Tenagliato
Sistema di Mortificazione ideato dal Montalembert, a planimetria stellata.
Tenaglione
Tenaglia costituita da una sola faccia unita a bastioni per un fianco e per l'altro distaccato o meno dalla cortina V. alone.
Terebra
Antica macchina da assedio che, invece di un ariete, aveva installata un'asta che agiva a succhiello anziché a percossa.
Terra murata
Città comunale cinta di mura confinante, con torri e fossato, e con accorgimenti architettonici e difensivi spesso più evoluti che nei castelli feudali.
Terraggio
Sinonimo di caminada (V.) e anche di terrapieno(V.).
Terrapieno o terraglio o terraggio
Elevazione di terra battuta o incamiciata sulla quale venivano messe in postazioni armi pesanti (artiglierie). Poteva avere due piani: la parte bassa, più riparata, serviva per riservetta e per agevolare i collegamenti.
Terrazzani
Gli abitanti e difensori di una terra murata.
Testuggine
Antica macchina da guerra che si usava per riempire i fossati: in pratica assolveva le funzioni delle attuali ruspe. Era anche un congegno che sfruttava la polvere da sparo Per recare danni limitati in circostanze particolari (per sfondare porte o steccati).
Tiro
Atto con cui, a mano o con un congegno meccanico (arma da fuoco) viene lanciato un proiettile. A seconda della traiettoria si ha t. teso e t. corto, t. lungo e anche t. di striscio, t. di rimbalzo.
Tollenone
Antica arma d'assalto. V. altaleno.
Torneo
Il termine identifica un combattimento tra squadre o coppie di uomini armati, a piedi ma più spesso a cavallo. Più cruento della giostra questo scontro cavalleresco mantiene nel tempo il carattere di scontro agonistico nel quale una squadra deve sopraffare l’altra. Il torneo è inoltre occasione di esibizione dell’abilità coreografica nella precisione delle figurazioni collettive che le squadre di cavalieri compongono nelle fasi precedenti il combattimento.
Torpiglia
Particolare congegno che sfruttava la polvere da sparo per recare danno a barche o natanti. Deriverà da questo termine quello di torpedine o torpedo.
Prima eretta solo in funzione di vedetta e di segnalazione, poi come elemento integrante del castello (da non confondersi col mastio), a rafforzamento delle mura (t. angolare) o a difesa dell'ingresso. Fu a pianta quadrilatera, circo lare, poligonale, semicircolare, semicircolare allungata, con pareti verticali parallele e aperte sul retro. Vi si installarono armi difensive e si utilizzarono per la difesa piombante. Raramente vennero costruite con sperone a becco o a mandorla. Quasi sempre furono invece munite di saettiere, balestriere o comunque feritoie. In epoca signorile vennero costruite torri con sovrapposizione di elementi geometrici della stessa specie o di specie diversa (base cilindrica e t. parallelepipeda, o viceversa). A seconda della funzione si ebbe t. di vedetta, t. di costiera (detta anche t. saracena) o t. martello.
Torre maestra
V. mastio.
Torriero o tonigiano
Guardiano o capoguardia preposto alla vedetta e alla difesa di una torre.
Torrione
Grossa e alta torre, innalzata a difesa di un ingresso o come torre angolare. Talvolta con questo termine si indicò il mastio.
Trabocco
Macchina militare con cui si lanciavano grossi massi al di là delle mura.
Trabocchetto
Sportello ricavato sul piano, tenuto in maniera per cui solo al passarvi sopra si abbatteva, facendo cadere il malcapitato in un pozzo irto di lame o comunque espedienti atti a catturarlo o ad ucciderlo. Trabocchetti erano posti, per solito, all'entrata, ma anche - talvolta - nell'interno del castello.
Batteria nascosta in barbetta o appena esposta in maniera che non era visibile per chiunque assaliva sulla magistrale delle difese. Il termine era usato anche per le artiglierie predisposte al tiro dì fiancheggiamento, in grado di battere su chiunque si fosse avvicinato alla faccia del baluardo o al fossato.
Traversa
Costruzione per lo più in terra, con cui si impediva il tiro d'infilata nei tratti rettilinei della difesa.
Traversone
Muro, talvolta munito di cateratta, con cui si regolava il livello delle acque del fossato.
Trincea
La più semplice e talvolta l'unico apprestamento difensivo, consistente in una fossa munita di embrionale parapetto o di un muraglione costituito da sacchetti, fascine, gabbioni. Un tempo costituiva linea di approccio, avanti a più solide difese, nelle quali poi riparavano i difensori. Aveva tracciato non rettilineo, per impedire tiri d'infilata, e sovente si ramificava in camminamenti. Dal prevalente uso di questo pur embrionale sistema di difesa, ha preso nome la «guerra in trincea», come sinonimo di guerra di posizione.
Troia
Torre mobile per l'assedio munita di mangani sovrapposti (per solito tre).
Troniera
Sinonimo di cannoniera (V.).
Uscita secondaria o di sicurezza o di soccorso
piccola porta, sovente mascherata, usata per assicurare improvvise sortite verso il nemico.
Vallo
un tempo staccionata con terrapieno ed eventuale fosso che veniva eretto intorno agli accampamenti; ma fin dall'antichità significò linea difensiva o fortificata: al «vallo di Adriano» da «vallo atlantico».
Vassallaggio
Rapporto di dipendenza nella gerarchia feudale o monarchica.
Vassallo
Autorità rappresentativa della gerarchia feudale, per solito risiedeva in un castello.
Vedetta
Sentinella posta a guardia. Con lo stesso nome veniva indicata la guardiola nella quale stava la sentinella. Come aggettivo qualificava la torre da cui poteva essere meglio attuata la v. a distanza.
Ventiera
Elemento rotante di assi o di ferro posto fra merlo e merlo a copertura del vano intermedio e dell'arciere in esso situato. Veniva aperta a compasso solo al momento del tiro.
Verretta e verretto
Freccia con punta ottusa o tonda.
Verricello
Congegno consistente in un cilindro di legno con manici a leva, col quale si sollevano grossi pesi, in particolare i ponti levatoi.
Verruche
Speroni rocciosi; ma il nome ha finito per essere usato genericamente per castelli o rocche costruiti sulle verruche.
Vescovo-conte
In un certo periodo storico, e particolarmente in Italia, costituì una importante autorità nella gerarchia feudale.
Vicedomino
Rappresentante del padrone; autorità di alcuni castellani come rappresentanti dell'imperatore, del re, o dei feudatario o del vescovo-conte.
Vigna
Rntica arma di assedio: una vera galleria mobile con cui ci si avvicinava, al riparo, alle mura dei castelli o delle fortificazioni.
Zatterone
Raddoppio, dei basamento delle mura, per impedire l'avvicinamento alle macchine d'assedio. Era in muratura o in terrapieno.
Zoccolo
Accorgimento murario per impedire che le macchine di assedio si avvicinassero alle mura di cinta.